Cari amici,
dei molti pamphlet che ho in mente di scrivere, il primo a vedere la luce sarà di certo quello sulla nostalgia-canaglia-indotta-dalla-Globalizzazione-nemica-dell'-uomo-comune-di-strada-specie-se-quella-strada-si-trova-in-Provincia. Perchè è un tema che tira molte copie, e mi appassiona per di più. Ecco alcuni dei punti che toccherò. La rapidissima scomparsa di quelle caramelle color marmellata di prugna, quelle un po' dure che sanno di sciroppo e di arancia (e che, per inciso, nella Grande Città hanno trovato ben pochi adepti); la comparsa di strade così larghe che non ci si può salutare da un marciapiedi all'altro (anche la miopia è un male moderno, sebbene in dottrina questa sia un'opinione marginale; più fanno le cose grandi, più velocemente scompaiono quelle piccole; non le vediamo più, puff, andate. Peraltro, presso quei pochi che si intendono di verità, si dibatte su quale sia la causa e quale sia l'effetto); la comparsa di una serie di strumenti del Male che inducono a credere che le distanze fisiche siano già annullate. Una sciocchezza colossale. Altri penosi accidenti causati dalla Globalizzazione che si riverberano sulla nostalgica condizione dell'uomo-comune-di-strada-specie-se-quella-strada-si-trova-in-Provincia sono: la birra "Ceres", le collezioni da edicola in edicola, gli outlet, la carne nei supermercati, la miopia da schermo, fare l'amore ascoltando la musica dal pc, l'acqua dei rubinetti che non si beve più, la concupiscenza, il policentrismo esasperato che poi ti chiedi "non so dove voglio andare, qui ci sono troppi centri, non credi?!", il paradosso della dimenticanza della parola sulla punta della lingua.
Con questo, non voglio dire un bel nulla, se non che è davvero penosa la condizione-dell'uomo-comune-di-strada-specie-se-quella-strada-si-trova-in-Provincia. Se quella provincia, poi, sta in Piemonte, io non voglio nemmeno pensarci.
